Mostra Evento Vita

Dal 15 al 30 dicembre 2011, due artisti, la pittrice Tiziana Bavaro e lo scultore Fabrizio Faraoni, espongono congiuntamente le loro opere presso la Sala Mostre della Badia Greca di Grottaferrata. L’esposizione, promossa dall’Associazione dei Nuovi Castelli Romani in collaborazione con l’Agenzia per i Trapianti e le Patologie Connesse, è ispirata al tema della vita intesa come mosaico di connessioni intelligenti, e più specificamente al “miracolo dell’altro che ti somiglia”. Patrocinato dal Comune di Grottaferrata, dal Comune della Maddalena, dalla Presidenza della Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’evento si svolge nell’ambito della campagna informativa di educazione alla donazione degli organi e s’intitola “Frammenti organici”.

Una mostra densa di richiami, pertanto, allestita nel suggestivo scenario dell’Abbazia di S. Nilo. Una mostra che punta i fari sul disegno provvidenziale della vita, sul progetto di cooperazione cosmica che opera nel creato, inteso come sconfinato campo di relazioni armoniche, sia pure negli scontri inevitabili. La legge dell’amore – che nel suo interno prevede anche il conflitto, qualora occorra, ma che tutto risolve comunque in armonia –  considera l’osmosi e lo scambio come supreme leggi della convivenza, vuoi sul piano orizzontale di tutti i viventi, vuoi su quello verticale ed intimo che pone ognuno di fronte a se stesso. Ispirati dunque da questa Musa, i due artisti elaborano poetiche differenti, non soltanto per il genere o il mezzo espressivo prescelto (pittura, scultura), ma innanzitutto per il diverso modo di sentire e di tradurre il battito arcano della vita.

Tiziana Bavaro è sintonizzata, per così dire, a valle, sul piano dell’esistenza oggettiva. Da quella postazione, navigando nel complesso reticolo delle interdipendenze e dei legami, ella penetra a posteriori, gradatamente, nell’interiore mistero del mondo. Fabrizio Faraoni, al contrario, viaggia a ritroso nell’esperienza per potersi tuffare, con un atto intuitivo, nelle fonti archetipe da cui la vita viene. Egli frena l’azione del mondo non in quanto spinto dal desiderio di annullarla, ma per poterne afferrare a priori l’essenza, voglioso proprio di immergersi nelle sue acque misteriose. Entrambi gli artisti inseguono le Essenze (ovviamente non parliamo dell’Essere disgiunto dal mondo), ma dove la pittrice le indaga fra i meandri stessi delle cose, lo scultore tenta di coglierle a monte, con un puro atto della mente.

Le ascendenze estetiche di Tiziana Bavaro si collocano nell’Espressionismo, mentre è alle poetiche Simboliste che sembra riferirsi l’arte di Fabrizio Faraoni. Tiziana, che non a caso è anche biologa, ama i processi molecolari, aggregativi / disgregativi del reale e considera i frammenti autoptici, i dettagli analitici come tessere di un immenso mosaico. Fabrizio invece ama la stilizzazione, la concisione delle forme, la loro scarnificazione addirittura, come quando usa dei fili metallici nell’intento, si direbbe, di ridurre la vita a schema. In realtà, egli parla di simboli, di miti, di archetipi, di oggetti totemici considerati alla stregua di ready made. Tiziana, al contrario, non estrapola oggetti enigmatici dal contesto della vita, ma fornisce della realtà esistenziale una significativa visione d’assieme.

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