É stata inaugurata a Grottaferrata la quinta mostra del Maestro Francesco Guadagnuolo “Il Volto della Speranza” in onore di Benedetto XVI. L’Associazione dei Nuovi Castelli Romani ha organizzato un evento di grande spessore artistico e culturale che ha voluto essere un vero e proprio atto di devozione nei riguardi del Papa. Davanti ad un folto e qualificato pubblico di Autorità Religiose, Militari e Civili, è stata presentata l’esposizione nella Sala conferenze della Biblioteca Nazionale Badia Greca di Grottaferrata, ed è proseguita nella Sala mostre inaugurata dall’Onorevole Francesco Maria Giro Sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività culturali. Il Presidente Ettore Pompili ha salutato i presenti e ringraziato per il Patrocinio La Regione Lazio, le autorità del territorio dei Castelli Romani, il Monastero di S. Maria di Grottaferrata ed i relatori, ha dato quindi la parola all’Onorevole Francesco Maria Giro che ha detto: «Sono contento di poter con voi rivivere questo documento l’Enciclica “Spe salvi” attraverso un’iniziativa artistica perché questo dimostra che la cultura è un fenomeno complesso dove alla riflessione si unisce la pratica, dove l’uomo, la persona riesce ad esprimere il meglio di sé attraverso appunto la sua creatività, una creatività che poggia su valori fondamentali… ». Il Vice Presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio Onorevole Massimiliano Maselli ha ringraziato l’artista e l’Associazione ed ha esposto: «Attraverso l’arte si riescono a diffondere messaggi importanti specialmente in una società che sta cambiando, che deve cambiare in meglio e noi tutti dobbiamo avere la speranza di un futuro migliore, chi si occupa di cultura, le Regioni hanno le competenze sulla cultura devono essere presenti a questo tipo di incontri alti, nobili di spessore perché arricchiscono come in questo caso». Così come nella prima Enciclica sulla carità di Papa Benedetto XVI, Guadagnuolo ha illustrato una serie di dipinti del Volto Gesù Cristo, così nella “Spe salvi”, che si fonda su ogni speranza, ha realizzato una serie di dipinti di Gesù presente nella nostra storia contemporanea. É l’amore che lega le due Encicliche di Papa Benedetto XVI, perché dopotutto l’uomo ha bisogno di amare e di essere riamato, non solo per vivere, ma anche per morire.
P. Bonifacio Honings si è soffermato sull’Enciclica, soprattutto sulla speranza che è Dio stesso, come l’amore e la fiducia. Dice il teologo: «…Vedendo tanto sconforto, tanta sofferenza nel mondo, di intere comunità, dove la vita è esposta in continuo pericolo e la precarietà della morte per fame e per malattie, le opere Guadagnuolo sono segnali della pietà umana e della speranza cristiana». Mons. Giangiulio Radivo ha illustrato l’opera dell’artista: «… Il percorso che il Maestro Francesco Guadagnuolo ci propone è tutto continuamente modulato su un’esperienza del “sacro” contemporanea: contemporanee sono le tecniche pittoriche, ma più ancora è di oggi il rinnovato incontro con Cristo nella speranza». I relatori hanno evidenziato come Guadagnuolo con le sue opere testimonia la vita e la ricerca dell’essere come valore. Infine Guadagnuolo ha affermato: «Ho voluto proporre un Volto di Cristo vicino all’uomo di oggi sempre più incerto e insicuro, accanto alle coscienze e alle problematiche della nostra vita, che sia vicino ai giovani e a coloro che non hanno fede. Oggi si è perso un po’ il gusto di fare dell’arte che interpreti il Sacro, eppure da sempre l’arte è stata radicata al Cristianesimo». La mostra ha suscitato nei visitatori non poche emozioni e suggestioni. Guadagnuolo è giustamente, considerato uno dei maggiori autori, del rinnovamento dell’iconografia dell’arte sacra, non soltanto del nostro Paese. I numerosi riconoscimenti ottenuti e le innumerevoli mostre itineranti, lo hanno portato in giro per il mondo permettendogli di entrare in contatto con le più importanti personalità della cultura contemporanea. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 31 maggio 2009 nelle ore 10—12 e 16—19.