Fabrizio De Prophetis racconta gli Anni ’60

«Quando mi penserai troverai il mio pensiero ad attenderti». Può essere sintetizzato in questa unica frase «Anni ‘60», il libro che lo scrittore Fabrizio De Prophetis ha presentato il 27 aprile scorso nella Libreria Adeia di Grottaferrata. Edito per i tipi di Albatros, il volume è stato al centro dell’incontro che l’Associazione dei Nuovi Castelli Romani ha promosso per far conoscere un testo nato dall’emozione. Quella provata dallo scrittore nel ritrovare per caso 1500 lettere che due giovani innamorati, lui 20 anni, lei 16, si sono scritti negli anni ’60. Un rapporto epistolare intenso e ricco di particolari, scaturito dal desiderio dei ragazzi di sentirsi vicini nonostante la lontananza. Lui, infatti, viveva a Roma e lei a Bologna.
Nel volume le lettere, sapientemente trasformate in appassionante racconto scandito dal tempo, dagli accadimenti, dal contesto sociale e dal pensiero dell’epoca, prendono vita facendo emergere tutta la passione che lega i due ragazzi ma anche la loro sofferenza poiché per motivi logistici, specchio della cultura di allora, non potevano vedersi spesso. Unico obiettivo quello del matrimonio ma solo al termine degli studi e, per lui, dopo aver trovato un lavoro. Ambito traguardo che avrebbe legittimato il loro voler stare insieme, per nulla affievolito dalla lontananza poiché era nell’amore la ragione della loro giovane vita.
Lo spaccato narrato da De Prophetis «di grande potenzialità cinematografica» come ha sottolineato Carmelo Pandolfi (docente di Storia della Filosofia Medievale nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum) che lo ha accompagnato nella presentazione del volume, testimonia come oggi, nell’epoca di facebook e di whatsapp, un libro del genere non potrebbe mai essere scritto. «Non sappiamo se il progresso è una guerra vinta o persa per sempre» ha evidenziato a tale proposito l’autore nel descrivere quanta forza e volontà emergano dalle lettere. Istantanee di vita rese indelebili nel tempo che raccontano un’epoca di sogni, semplicità ed entusiasmo, sconosciuta ai giovani di oggi.
«Cosa sarebbe la storia dell’800 senza la lettera?» ha osservato ancora Pandolfi sottolineando il ruolo centrale della comunicazione epistolare. Un’analisi sociologica che – ha detto – nello specifico del libro evidenzia e sublima l’incontro dell’incontro. Non dell’attrazione, di testa o di corpo, ma del pensiero, il vero protagonista del racconto. Un susseguirsi di parole e frasi nel quale emerge il senso di gratitudine per le piccole cose, semplice e immenso, che ha segnato un periodo nel quale si viveva di meno, con meno salute e risorse economiche ma dove la passione per la vita e la speranza per un futuro migliore erano dominanti. Nonostante gli ostacoli che, come ha sottolineato l’autore, a nessuno vengono mai risparmiati.
«Siamo felici di aver contribuito, tramite il libro di De Prophetis, a regalare un significativo momento di riflessione, capace di ricordare con nostalgia un passato ricco di sensibilità e interiorità che oggi appare offuscato. Esperienze di vita che, come la storia ci insegna, possono tornare ad essere il nostro presente se solo siamo in grado di apprezzarne la ricchezza» ha detto Ettore Pompili, presidente onorario della NCR ringraziando l’Amministrazione di Grottaferrata per la sua presenza tramite il consigliere comunale Federico Pompili.
Quindi l’annuncio che «Anni ‘60» sarà ancora discusso venerdì 8 giugno a Palazzo Ruspoli di Nemi (ore 18) all’interno degli eventi previsti per la 85ma edizione della Sagra delle Fragole e Mostra dei Fiori.
De Prophetis, 80 anni il prossimo 1 maggio, è nato a Marino dove il papà è stato medico condotto fino al 1943. Già dirigente della Cassa Depositi e Prestiti di Roma, ha al suo attivo altre cinque pubblicazioni: “Il tram in Italia in Europa e nel mondo”, (Officina edizioni), “Di testa mia” (Ed. Tip. Detti), “La storia attraverso strade, trasporti – municipio XVII”, (Ed. Tip. Detti), “Parliamone” epigrafi di Castelli Teramo, (Ed. L’Eco di San Gabriele), “Di qui passò” La storia di Roma attraverso le sue preziose epigrafi (Iacobelli Editore). Ha appena terminato di scrivere il libro «Il bambino, il tram, la guerra», un volume ancora da pubblicare ricco di toccanti ricordi marinesi legati all’ultimo conflitto mondiale, visti con gli occhi di un bimbo testimone inerme della ferocia devastante che l’uomo stava perpetrando.

Articolo ripreso da metamagazine.it

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